Il Blog del Della (2005 – 2010)

Libertà di espressione e collaborazione, dall'Open Source al Social Networking. Pensieri e informazione da Daniele Dellafiore.

Archivi Mensili: febbraio 2009

Middle West

Prendi la Beirut della tua fantasia, o per lo meno della mia: case bianche, basse, tendenzialmente tenute male o in rovina, perche’ vecchie. Aggiungi un mix di europa a caso, un quartiere etnico di Parigi o di Berlino, il meraviglioso gusto anglosassone per il 24/7, nei mini market con beni di prima necessita’ e cibo sempre ovunque cosi’ che non devi mai pensare all’orario per mangiare o acquistare cose: lo fai di continuo. Mettici un po’ di tamarrume nei negozi, con abbigliamento tamarro e musica ad alto volume, tamarra pure lei. Di fianco a mercatini di alimentari e vestiti e cianfrusaglie tipo pulci o senigaglia. Somma una nuova zona business con i grattacieli verso Sud, tipo Manhattan, e il litorale con spiaggia e alberghi chiari per tutta la lunghezza che spuntano come funghi tipo non so, Miami o Cancun.

Non e’ finita: c’e’ tutta la parte piu’ araba, verso sud a Jaffa, la citta’ vecchia, dove sei quasi davvero nel medio oriente e poi la via con i locali da venerdi sera (che qui cade il giovedi), tipo Ticinese, un altro quartiere che negli anni 90 era infestato dai giovani artisti ora diventato l’unica zona pettine (ma non patinata) che ho visto della citta’, con case tenute bene e locali ordinati e bellini, metti Brera (oddio…) o magari Soho o il Greenwich Village prima ancora, e le zone emergenti alla stregua dell’Isola.

Ecco un’idea sommaria di Tel Aviv dopo poco piu’ di ventiquattro ore. Sgarruppata, vecchia e in costruzione con qualche cosa (poco) di antico e un sacco di roba semi-nuova, un mix di mix che ho visto raramente, forse mai. Confortevole comunque, un sacco di spunti originali pur nel suo essere in realta’ un insieme di cose gia’ viste. Di sicuro non e’ mai, mai, patinata, nemmeno nei luoghi piu’ “chic”, la cosa mi piace.

Ho pianificato il resto del viaggio, se mi confermano un volo domani parto per il sud e domani compro una macchina fotografica.

Stasera, intanto, balagan@TA.

Puntualita'

Avere l’influenza e passare troppi giorni chiuso in casa ti riporta a navigare per i meandri (mica troppo) della rete a seguire improbabili connessioni musicali. E’ cosi’ che scopri cose che ti rendono felice e altre che ti fanno rosicare. Di certo pero’ delle connessioni forti emergono.

Per esempio, Tamir Muskat, qualcuno sa chi e’? Io lo conoscevo gia’ ma ora so qualcosa di piu’. Stasera ho fatto 1 + 1 nel collegare che lui, produttore e batterista dei Firewater sin dalla prima ora e che ho visto quest’estate in concerto, lui e’ il quello di Gogol Bordello vs Tamir Muskat. Insospettabile proprio. E che ha fatto un tot di progetti che legano lui, Firewater e Gogol Bordello, tra cui fondare i Balkan Beat Box con un ex Gogol.

Quindi inizi la serata felicissimo perche’ scopri che i Firewater saranno in tour in primavera e verranno anche a Milano (al Bloom, per la precisione), e questo e’ solo ottimo. Poi pero’ scopri che i Balkan Beat Box suonano pure loro. Dove? A Tel Aviv, dove stai per andare, ma ci suonano l’altro ieri, ieri e stasera, proprio mentre tu “casualmente” stai scoprendo tutto questo.

Pace. Pace anche che Emiliana Torrini, unico disco nuovo ascoltato in tutto l’autunno, suona il 12 a Milano e tu parti l’11 per Tel Aviv. Non parlero’ di cospirazione, no, neanche se successe la medesima cosa con i Firewater nel 2003 a Milano. E’ sufficiente che Tod A. venga in Italia e magari li vado a vedere pure a Villafranca, guarda.

Chiudo dai, chiudo agganciando un video. Ok, il video non e’ sto gran che, ma la canzone (e l’album) sono la mia roba preferita del 2008. E poi e’ in HD su youtube (basta dirglielo, meglio se impostandolo automaticamente)

Puntualita’

Avere l’influenza e passare troppi giorni chiuso in casa ti riporta a navigare per i meandri (mica troppo) della rete a seguire improbabili connessioni musicali. E’ cosi’ che scopri cose che ti rendono felice e altre che ti fanno rosicare. Di certo pero’ delle connessioni forti emergono.

Per esempio, Tamir Muskat, qualcuno sa chi e’? Io lo conoscevo gia’ ma ora so qualcosa di piu’. Stasera ho fatto 1 + 1 nel collegare che lui, produttore e batterista dei Firewater sin dalla prima ora e che ho visto quest’estate in concerto, lui e’ il quello di Gogol Bordello vs Tamir Muskat. Insospettabile proprio. E che ha fatto un tot di progetti che legano lui, Firewater e Gogol Bordello, tra cui fondare i Balkan Beat Box con un ex Gogol.

Quindi inizi la serata felicissimo perche’ scopri che i Firewater saranno in tour in primavera e verranno anche a Milano (al Bloom, per la precisione), e questo e’ solo ottimo. Poi pero’ scopri che i Balkan Beat Box suonano pure loro. Dove? A Tel Aviv, dove stai per andare, ma ci suonano l’altro ieri, ieri e stasera, proprio mentre tu “casualmente” stai scoprendo tutto questo.

Pace. Pace anche che Emiliana Torrini, unico disco nuovo ascoltato in tutto l’autunno, suona il 12 a Milano e tu parti l’11 per Tel Aviv. Non parlero’ di cospirazione, no, neanche se successe la medesima cosa con i Firewater nel 2003 a Milano. E’ sufficiente che Tod A. venga in Italia e magari li vado a vedere pure a Villafranca, guarda.

Chiudo dai, chiudo agganciando un video. Ok, il video non e’ sto gran che, ma la canzone (e l’album) sono la mia roba preferita del 2008. E poi e’ in HD su youtube (basta dirglielo, meglio se impostandolo automaticamente)

Browser: quote di mercato 2009

Il vino invecchia e puo’ diventare vino o aceto. Qui da noi per evitare di seguire la seconda strada serve impegno e tenacia. Nel settore dell’informazione restare aggiornati significa saper seguire le fonti giuste e sufficientemente variegate. Per fare questo serve anche essere sufficientemente padroni del mezzo che permette di accedere a queste informazioni. Questo mezzo e’ il software che si usa ogni giorno che deve essere adeguato ai tempi per non risultare un intralcio ma, invece, un supporto efficace.

browser market share, january 2009

Non iniziero’ parlando di browser, quella e’ una storia oramai vecchia. La mia intenzione e’ parlare di altri software ma mi limito oggi a riportare i dati di market share aggiornati a gennaio 2009 per mostrare come le abitudini anche radicate si possano cambiare. Per anni schiere di diffitenti hanno sostenuto che mai Internet Explorer avrebbe perso consistenti quote a favore di un qualcosa di sconosciuto e non sostenuto da una grossa azienda. I numeri sono qui a smentirli.

Nel solo ultimo anno, IE ha perso quasi 8 punti percentuali a vantaggio di Firefox (quasi 4), Safari (quasi 3) e del neo nato Google Chrome che si prende piu’ di un punto in pochi mesi. Se guardiamo poi le statistiche degli ultimi due anni, vediamo come i punti persi da IE sono circa 12. Significa perdere il 15% delle proprie quote in due anni di cui 5 nel primo anno e 10 nel secondo, il che mostra inoltre una netta accelerazione nella perdita di quote.

Tutto bene dunque, anche per l’arrivo del nuovo Chrome che dara’ nuova linfa al mercato e che sono sicuro che dalla fine 2009, quando avra’ un parco estensioni adeguato, iniziera’ a rosicchiare punti anche ai due concorrenti “minori”.

Per ora chi perde di sicuro e’ il vecchio che sta diventando aceto menter noi attendiamo nuove e piu’ moderne versioni degli altri browser in primavera.