Un anno fa un folto gruppo di società operanti nel settore lanciava OpenSocial, un modo per rendere facilmente comunicanti i diversi servizi di Social Networking e in generale le applicazioni Web. Un momento, non era un anno fa, era solo 8 giorni fa! Eppure nel frattempo è successa talmente tanta roba…
Nemmeno ero riuscito a fine ottobre a parlare dell’inizio della marcia indietro di Apple rispetto alla chiusura totale nei confronti di chiunque volesse produrre applicazioni per iPhone al di fuori dal suo controllo, ed ecco che arriva Google e in meno di una settimana scatena la guerra contro la chiusura. Così come OpenSocial si propone come standard aperto e non properietario per servizi Web, ecco che Android, nome piattaforma di sviluppo della Open Handset Alliance capeggiata da Big G, si propone di fare una cosa molto simile nel campo dei mobile device.
Nessun gPhone come si rumoreggiava nei mesi passati, bensì qualcosa di molto più pericoloso: un modo per far creare applicazioni che funzionino su tutti gli apparecchi di chi aderisce allo standard, attualmente oltre 30 produttori tra cui ChinaMobile, Telefonica, Telecom Italia, Motorola, Samsung, Intel e Google stessa.
Ed ecco che dopo OpenSocial = alleanza anti Facebook arriva Open Handset Alliance = alleanza (quasi) anti iPhone
Nel frattempo Facebook prosegue per la sua strada. Dopo aver in meno di dieci mesi sbaragliato qualsiasi avversario nel campo del Social Networking, tanto da aver indotto persino MySpace ad unirsi a OpenSocial e Google a preoccuparsi a tal punto da costituirsi parte civile a favore di formati di comunicazione aperti, prepara il colpo più micidiale ovvero la rete di Advertising.
SocialAds, annunciata oggi, è il modo in cui Facebook crede di rilanciare e reinventare, ancora, il modo in cui i consumatori entrano in contatto con i prodotti che interessano. Viviamo ancora in un momento in cui, per lo meno in Italia, la maggior parte della gente nemmeno sa cosa sia Google Ads eppure qui stiamo andando al passo successivo. Laddove Google ha personalizzato “l’esperienza pubblicitaria” in relazione a dove ci troviamo nello “spazio” del Web, e a cosa stiamo vedendo in un dato momento, ecco che con il Social Networking questo concetto è esteso a dove ci troviamo nello spazio sociale.
La multidimensionalità della nostra persona diventa quindi il fulcro attraverso cui entrare in contatto non solo con persone, ma anche con prodotti e società, artisti ed eventi, tutto quanto ci possa interessare. Il che è quanto già avviene in Facebook e servizi similari solo che Facebook per primo crea una vero e proprio modello di Advertising alternativo non solo ai modelli più tradizionali ma anche a quello più moderno e vincente, i Google Ads appunto.
Non è niente di completamente nuovo, è solo la formalizzazione e attuazione, in grande stile, di un modello che già si vede tra le maglie della Rete. In più, gettato in mezzo alla Community più in voga del momento, che ha avuto il 133% di crescita negli ultimi 12 mesi e che si appresta a diventare un mostro dalle dimensioni tali da essere per Google, da oramai qualche mese, il pericolo numero uno.
Quanto è grossa questa cosa dei SocialAds? Molto, ma sono ancora un po’ in dubbio. Ho riportato la notizia ma mi riservo un’opinione più decisa sull’avvenimento quando potrò toccare con mano come funziona questa cosa, sia come consumatore sia come produttore di servizi.
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